Reportages 2005 - Buona lettura

USI E COSTUMI
SANDU MARCU MEU
Riflessioni semiserie di vita contemporanea sammarchese
MARCHITTI


   Il sammarchese medio è solitamente un individuo pieno di sé; egli si ritiene migliore di qualsiasi suo concittadino, di una ‘ndecchia o di un oceano, in ogni caso, superiore. Tale senso di superiorità diventa abnorme se il termine di confronto è dato da un povero cittadino dei paesi limitrofi, quali Molinara, Pago Veiano, Baselice, Colle Sannita, Pesco o, il più bistrattato di tutti, Reino.
Per comodità, d’ora innanzi, questo fantomatico sammarchese medio lo chiameremo signor Cocca, versione locale del più consueto signor Rossi.
   L’attuale complesso di superiorità è retaggio dell’antico orgoglio sammarchese, difeso strenuamente dai nostri antenati.
   Il fronte S. Marco - Reino era uno dei più caldi, esisteva un grande antagonismo anche tra donne e, pur non avendo prove a riguardo, non escluderei che talvolta si accapigliassero anche loro per difendere l’onore di campanile. Di solito gli sfottò delle nostre donne miravano a deridere lo stile poco elegante delle “zellose”; pare che queste amassero abbigliarsi con colori sgargianti, fin troppo,secondo i canoni delle donne sammarchesi, tra le quali ancora oggi qualcuna per commentare una mise troppo vistosa usa dire “m ‘pari na rienara”.
   I reinesi, dunque, erano forse i più bistrattati, ma non godevano di una grande stima neppure i “mulinarisi, zanguni e mangiapatane”.
   I molinaresi… croce e delizia. Tanto ospitali e festaioli, quanto “sfruculiaturi” e chiassosi; non si registrano, tuttavia, episodi di rivalità esasperata, diciamo una sorta di guerra fredda, di prudente diffidenza, mai sfociata, mi sembra, in guerra aperta.
   La figura più colorita, però, è quella dei paganesi: proverbiali coatti e guerrafondai, in una parola “paòttuli”.
   Nell’immaginario dei Cavoti, Pago Veiano è un paesino del mitico Far West, dove per le strade polverose rotolano cumuli di paglia e sterpaglie, dove davanti ai saloon puoi vedere uomini tarchiati in canottiera con il “lazo” d’oro massiccio al collo. Questi cow boy di casa nostra non cavalcano più agili cavalli, ma accessoriate Golf GTI, attrezzati di potenti impianti stereo con bassi che sparano come un fucile. Ovviamente questa è la versione mitica; il signor Cocca tende a temere i paòttuli, li deride, se sicuro di non essere sentito, ma evita accuratamente il confronto fisico. Il signor Cocca, per sua natura, al confronto fisico preferirà sempre il confronto verbale, specie se in assenza dell’interlocutore.
   Quello che il sammarchese medio ignora, o di cui non è sufficientemente consapevole, è che quello che ho definito “complesso di superiorità” non rimane tra le pieghe più recondite del proprio animo, come egli crede, ma è percepito piuttosto nitidamente dai nostri vicini. Basti pensare con quanto astio riescono ad infarcire la parola con cui sono soliti apostrofarci, ovvero “Marchitti”.


Alessandra Cavoto
Estratto dal bollettino informativo dell’Associazione Culturale 

“Il Mosaico” di San Marco dei Cavoti del 3 agosto 2003

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