Reportages 2004 - Buona lettura

 

Luoghi d’Italia

Morano Calabro,

il presepe del Pollino

di Michele Martinisi

    Quando si percorre la Salerno-Reggio Calabria andando in direzione sud e si entra nella regione Calabria non si può rimanere indifferenti dalla veduta dall’alto del borgo di Morano Calabro che primeggia in tuta la sua bellezze tra le uscite autostradali di Campotenese e Castrovillari.

    Un presepe vivente tanto bello e affascinante da entrare di diritto nel club dei più bei borghi d’Italia e a conquistare la bandiera arancione del touring club. Impossibile staccare lo sguardo da tanta e caratteristica bellezza. Un insieme di case abbarbicate che scendono dolcemente dalla collina e fanno di Morano Calabro uno dei borghi meglio conservati del periodo medievale posizionato all’interno del Parco Nazionale del Pollino. Siamo a circa 700 metri di altezza a pochi chilometri dal confine con la Basilicata e ammiriamo esterrefatti quanto belle siano le sue case, i suoi vicoli, la sua affascinante posizione geografica che sembra renderlo immortale. Un insieme di vicoli che sembrano nascere a ripetizione dove solo le cupole delle splendide chiese riescono per un attimo a rubare lo sguardo di chi ammira e osserva quanto abbia potuto fare la mano dell’uomo. Ma proviamo a fare un giro in questo splendido borgo della provincia di Cosenza. Dalle chiese, al castello Normanno che domina dall’alto il paese fino a finire allo splendido polittico di Bartolomeo Vivarini, per poi fare una sosta nella splendida villa comunale. Salendo verso il centro storico incontriamo la chiesa dei Francescani Osservanti, dedicata a San Bernar- dino, costruzione cinquecentesca con un portico caratterizzato da quattro arcate a tutto sesto e con un portale gotico. Continuiamo a camminare fino ad arrivare nella piazza principale di Morano, la famosa Piazza Maddalena, dove sorge la Collegiata della Madda- lena di impronta barocca, risalente al XVI secolo, con una cupola e un campanile ricoperti in maiolica, all’interno di essa lo splendido Polittico di Bartolomeo Vivarini del 1477. La splendida opera si compone di vari pannelli, fra cui i principali sono quelli della Madonna con il Bambino, quello di S. Francesco d’Assisi e quello di San Bernardino da Siena. Altra chiesa di Morano è quella di S. Nicola, costituita da due costruzioni poste su due diversi livelli; il superiore, che risale al XV secolo, infine la colle- giata dei SS. Pietro e Paolo, che domina dall’alto l’abitato e che è una delle più antiche della cittadina. Salendo in cima si arriva al Castello di epoca normanna-sveva, le cui rovine dominano il borgo. Una passeggiata a Morano, all’interno dei suoi rioni, magari nel periodo della festa della bandiera che celebra la vittoria dei moranesi sui saraceni per non aver voluto pagare il censo, oppure percorrendo i suoi vicoli e le sue stradelle per capire ciò che la natura a preservato e l’uomo ha voluto creare.


Morano Calabro

S C H E D A

Provincia di Cosenza

COME SI RAGGIUNGE

In auto: da nord, Autostrada A 3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Morano-Campotenese (12 km.);da sud, Morano-Castrovillari (7 km.). In treno: Reggio Calabria-Taranto, stazione di Sibari (35 km.); Reggio Calabria-Roma, stazione di Sapri (60 km.), poi pullman (90 min.).

ALTITUDINE

m. 694 s.l.m.

DISTANZE IN KM

Reggio Calabria 340, Napoli 270, Bari 190, Salerno 210, Cosenza 80.

ABITANTI 4950 (2000 nel borgo).

PATRONO

San Bernardino da Siena, 20 maggio

INFORMAZIONI TURISTICHE

Pro Loco: tel. 098130590, ore 9-12, 17-21

INTERNET

www.comunemoranocalabro.it

 

 

Cosa vedere

 

    In contrada Sassone, tra Morano e il limitrofo paese di S. Basile si trovano avanzi di cinta muraria con due porte urbiche, risalenti forse all’antica Siphaeum menzionata da Livio. A 7 chilometri dall’abitato, in una località ricca di boschi sita proprio alle pendici del Pollino, si trovano i ruderi del monastero di Colloreto, abbandonato dagli agostiniani all’inizio del XIX secolo.     Infine nella Contrada delle Grotte di San Paolo vi è il complesso carsico delle Grotte di San Paolo che si sviluppa per circa 800 metri, lungo una "galleria d’arte" sotterranea indimenticabile e ricca, oltre che di stalattiti e di stalagmiti, anche di rarissime concrezioni calcaree coralline.

 

Cucina locale

 

    Se di Morano siete riusciti ad apprezzarne storia, arte e paesaggio non potete non assaggiare nei vari locali moranesi gli appetitosi antipasti a base di salumi, formaggi, olive, melanzane sott’olio e sott’aceto; la leggendaria pasta di casa, di cui qui di seguito ne diamo un elenco con il corrispettivo termine locale.

Cavateddri - gnocchi

Rascateddri cu sucu i sauzizza - maccheroni/fusilli al sugo di salsiccia

Laghana e fasuli e laghana e cici- una sorta di tagliolini con fagioli e ceci

Peculiari ed esclusivi di Morano sono:

Stoccu e pateni - stoccafisso con patate

Saracche fritte cu cangareddri siccati e aulivi - aringhe affumicate, fritte con peperoni secchi

Scalette di Natale - dolci natalizi

Cuddura pasquale - dolce pasquale

    Tipici non solo di Morano, ma di questo angolo di Calabria sono le crucette, ossia fichi secchi farciti con noci o mandorle e poi passati

al forno, e i tradizionale dolci natalizi, quali cicerata, giurgiulea (torroni con semi di sesamo, miele, noci, mandorle) e cannariculi.

 

Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia

 

    Il Museo nasce a metà degli anni ’80 dall’ampliamento della mostra storica "Contadini e pastori a Morano tra passato e presente", realizzata qualche anno prima.

Nel suo attuale impianto (che in futuro, dato il carattere "aperto" della ricerca, potrebbe subire qualche mutamento) il Museo riflette il taglio dell’indagine su cui si fonda. Tra le nuove sezioni in cui esso si articola, un posto preminente occupano, infatti, quelle che illustrano le basi materiali della civiltà agro-pastorale del territorio di Morano: si pensi in particolare non solo alla prima sezione "Il Territorio e il paesaggio rurale", ma anche alla sesta "L’edilizia rurale" e alla nona "I mulini e le gualchiere" che contengono un’analisi del territorio considerato nella sua globalità, ossia attraverso le sue emergenze sia naturali che storiche.

    La quarta sezione "Il lavoro agricolo: gli strumenti e le tecniche" illustra, attraverso i numerosi attrezzi e le schede esplicative che li accompagnano, la tecnologia rurale e l’evoluzione che essa ha subito. Sulla cultura materiale degli strati subalterni offre un’ampia documentazione la settima sezione "L’interno della casa contadina". Le schede illustrative degli oggetti, al pari di quelle degli strumenti del lavoro agricolo e pastorale, riportano per ognuno di essi i relativi termini dialettali. L’ottava sezione "Le industrie rurali: la lana e la seta" traccia la storia dell’industria tessile a Morano e documenta le varie fasi della lavorazione manuale della lana, della seta e di altre fibre tessili.

 

            

La Festa della Bandiera si tiene il 19-20 maggio e che è una sorta di palio cittadino al quale partecipano i tre rioni di Morano per commemorare la liberazione dal dominio saraceno avvenuta nel 1076 con l’aiuto dei Normanni.   

 

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