Reportages 2005 - Buona lettura

Contro il terrorismo il voto delle donne in Iraq
1945: libertà di voto alle donne in Italia. 2005: libertà di voto alle donne irachene. Mentre imperversano le bombe l’altra metà del cielo per la prima volta reclama il suo diritto di esserci

In Iraq dopo tanti anni di dittatura gli iracheni possono finalmente votare. Questo è stato un importantissimo evento soprattutto per le donne, che sotto la dittatura non avevano diritti e dovevano portare il burqua, cioè una tunica nera che copriva tutto il corpo, perfino il viso, allo scopo di evitare che la bellezza femminile allontanasse gli uomini dai propri doveri e dovevano essere sottomesse prima all’autorità paterna e poi ai mariti.
Credo che questo sia un ottimo inizio per far nascere un nuovo Iraq democratico e rispettoso dei diritti di tutte le persone.
C’è da dire che gli Americani hanno avuto un ruolo molto importante sia nell’Italia del ’45, quando ci liberarono dall’occupazione fascista, sia in Iraq, liberandolo dalla feroce dittatura di Hussein.


CHIARA COSTANZO

L'islamismo ha sempre messo da parte la donna, vista solo come un oggetto del piacere corporale. In Iraq, paese fino al 2003 sotto dittatura, le donne, come il grosso dei paesi islamici, sono state messe da parte sul piano delle istituzioni, della politica e della società. Con l’avvento degli Americani e la caduta del regime di Saddam Hussein la donna ha acquistato molti diritti che prima le erano stati negati. Come prima cosa ha tolto il burqua, che prima la costringeva a nascondersi dalla vista degli altri uomini, ed inoltre hanno acquistato e messo in pratica il diritto di voto politico, infatti il 30 gennaio 2005 ci sono state le prime votazioni a suffragio universale, anche se i cecchini hanno sparato sugli elettori. 

                                                                                                     FRANCESCO GIRARDI

 

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