Reportages 2005 - Buona lettura

LA ROSSA, LA DOTTA, LA GHIOTTA

di FILIPPO PANZA

   Bologna è una città a grandezza d’uomo. Le classifiche annuali sulla qualità della vita, che la vedono ai primi posti, lo dimostrano. Bologna è una città misteriosa con i suoi 38 chilometri di portici ed un fiume, il Reno, ormai diventato un rigagnolo, che scorre nei suoi sotterranei. A Bologna, inoltre, da sempre sono attribuiti tre aggettivi: la rossa, la ghiotta e la dotta. La rossa fa riferimento al colore politico in una città che è sempre stata schierata a sinistra, tranne una breve recente parentesi. La ghiotta è un omaggio alla ricca cucina bolognese i cui piatti forti sono le lasagne, i tortellini ed i tortelloni (non chiamateli ravioli perché i vostri interlocutori potrebbero offendersi). La dotta, invece, si deve al fatto che a Bologna è nata nel 1088 una delle università più antiche d’Europa a testimonianza di una vivacità culturale che è ben presente tutt’oggi. Sono tanti, infatti, i luoghi, le iniziative, i personaggi che rendono questa città incredibilmente interessante in ogni periodo dell’anno. E’ impossibile elencarli tutti. A mo’ di guida turistica darò alcune indicazioni che potranno essere utili a chi, trovandosi a Bologna nei prossimi mesi, volesse gustarne la vita sociale e culturale. Voglio iniziare dalle mostre. E’ stata inaugurata il 27 gennaio e resterà aperta fino al 25 settembre “Sorprendimi” una scelta della collezione delle 3500 opere realizzate da grandi nomi degli ultimi cinquant’anni: da Guttuso a Schifano, da Caporossi a Leoncillo. Al Museo Moranti, invece, dedicato al grande artista bolognese, morto nel 1964, e situato nella sala Farnese del Palazzo comunale in piazza Maggiore, è possibile vedere la mostra “Omaggio al Quadrato - Una retrospettiva”. Si tratta di circa 65 opere fra dipinti, opere su carta, fotografie e fotocollage del grande pittore e grafico tedesco Josef Albers, uno dei maestri del Bauhaus. Dal 4 dicembre 2004 al 10 aprile 2005 è stata allestita la mostra dedicata ad Elisabetta Sirani, la “pittrice eroina”, una delle pochissime donne dell’arte barocca, morta in circostanze misteriose all’età di 27 anni. E’ stato possibile ammirarla al Museo Archeologico, una delle istituzioni più prestigiose di Bologna, in via dell’Archiginnasio, che procede lungo il fianco sinistro della basilica di S. Petronio. La città abbonda, però, anche di visite guidate ed eventi culturali. Per quanto riguarda le prime è da segnalare al Museo del Patrimonio industriale una serie di interessanti incontri, a partire dal 20 marzo tutte le domeniche fino all’8 maggio, alla scoperta di una Bologna particolare (dalla mortadella alla vita dell’Ottocento, da una retrospettiva su Bologna quando viveva sull’acqua all’industrializzazione nel dopoguerra). Tra il 17 marzo ed il 5 giugno ben sei gli appuntamenti al Museo civico del Risorgimento con “Immagini e memoria della Grande Guerra”. Sarà anche l’occasione per vedere al piano superiore la casa che il poeta Carducci abitò dal 1890 al 1907, anno della sua morte. Sono conservati il mobilio originale, la cospicua biblioteca e numerosi autografi, manoscritti, epistolari e codici da lui collezionati. Ma Bologna è soprattutto la città delle conferenze, delle rassegne e della presentazione di libri e film, favorita in questo dalla vicinanza a Milano e dalla posizione strategica che la rende un passaggio obbligato tra Nord e Sud. Segnalo “Un filo di parole”, la rassegna di narrativa, poesia e saggistica che da martedì 8 marzo al 26 aprile propone appuntamenti settimanali che si svolgono nel locale “La linea Caffetteria” in pieno centro. Del resto tutte le sere in una città che fa del divertimento uno dei suoi punti forti le osterie e i pub offrono un’ampia gamma di musica e cultura (qualche volta anche gratuitamente!). I circa centomila studenti universitari riempiono fino a tarda notte luoghi ormai divenuti “centri sociali” all’aperto come via Zamboni e via del Pratello in cui è possibile vedere stravaganti abbigliamenti, ardite pettinature ed atteggiamenti, favoriti dai fumi dell’alcool, di grande “apertura” verso il prossimo. E’ una gran fermento di cui spesso si lamentano i cittadini, ma è anche la testimonianza della presenza di una serie di stimoli che attendono solo di essere colti. E’ il caso della Biblioteca della Sala Borsa, che fa parte del Palazzo comunale e si affaccia su piazza del Nettuno, antistante piazza Maggiore, dominata dalla famosa storia del Gianbologna. Si tratta di uno dei primi esempi nel settore di combinazione tra pubblico e privato (da poco c’è una libreria, un ristorante, un bar nello spazio coperto) con una grande offerta telematica, grazie ad apposite dotazioni multimediali. La presenza dell’emeroteca e di tutta una serie di servizi, nonché è l’affascinante struttura architettonica, l’hanno rapidamente fatta diventare uno dei luoghi preferiti dai giovani, ma non solo. Merita una visita anche la Cineteca comunale, una delle più fornite d’Italia a livello di documentazione (fiore all’occhiello molte sceneggiature originali di Pasolini) e di restauro. Ne fanno parte le due sale Lumière che ogni mese propongono una variegata scelta di film a seconda delle scelte tematiche e degli omaggi ai registi italiani e stranieri. Ma la Bologna socio-culturale non è solo libri, film e locali pieni di giovani spensierati. Vorrei chiudere soffermandomi su alcuni eventi teatrali. Il 31 marzo al Paladozza, che è anche il Palazzotto dello Sport dove giocano le due squadre di basket cittadine, esibizione Beppe Grillo. Nel suo nuovo spettacolo di oltre due ore il comico genovese prende di mira tutti, dai satanismi al capitalismo senza capitali, dalla Costituzione europea alle industrie farmaceutiche. Per restare sullo stesso genere nel mese di aprile al Teatro delle Celebrazioni saranno in scena molti dei protagonisti di “Zelig”, la trasmissione televisiva condotta da Bisio e la Incontrada. Dal 7 al 9 aprile Leonardo Manera con “Aspetto e spero”, dal 19 al 21 Beppe Braida con “Informashow”, dal 22 al 24 Raul Cremona in “Sim Sala Omen” e dal 28 al 30 Antonio Cornacchine in “Povero Silvio”. Per passare a qualcosa di più “serio” al Teatro comunale di Bologna, nell’ambito della Stagione d’Opera e Balletto 2004/05, viene proposto più volte tra il 5 e il 17 aprile “Il Trovatore” con musica di Giuseppe Verdi. Molte anche le opere presentate al Teatro Duse e all’Arena del Sole, due dei teatri storici della città. Al Teatro Duse dal 20 marzo al 3 aprile c’è Carlo Giuffrè in “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta e dal 26 al 20 aprile Roberto Herlitzka e Milena Vukotic in “Lasciami andare, andare” con la regia di Lian Wertmuller. All’Arena del Sole, invece, dal 5 al 10 aprile ci saranno atti unici di Pinter, commediografo inglese del “movimento degli arrabbiati”, da: “Una specie d’Alaska”, “Una serata fuori” e “La stanza” con la regia di Nanni Garella. Le possibilità, come si vede, sono veramente tante. Non tutte, purtroppo, sono alla portata di ogni tasca. Se avete in programma un giro a Bologna, oltre all’onore avrete anche l’onere della scelta.

 

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